sabato 6 dicembre 2014

Superare lo sconforto


Bouquet di fiori

Nel corso della vita, indipendentemente dalla nostra volontà, capitano momenti di sofferenza, tristezza, sconforto e tutto diventa difficile, anche le attività normalmente più semplici da svolgere.

In questi momenti di profondo disagio interiore, dobbiamo autoincoraggiarci, recuperare la nostra positività e decidere di non farci imprigionare dalle emozioni negative. 

Ciò che è fondamentale è ritrovare il più velocemente possibile la serenità perduta.

Sicuramente non è agevole ma, al fine di superare il nostro senso di smarrimento, è opportuno reagire e, con forza d'animo, riabbracciare la gioia di vivere, combattendo l'apatia e la sfiducia.

Una soluzione salutare può essere il dedicarci a qualcosa di costruttivo per noi stessi e per gli altri. 

Anziché lasciarci condizionare dalle emozioni negative e rimanere prigionieri di noi stessi, è opportuno sforzarci di mantenere i contatti con il mondo esterno per scoprire felicemente che nel nostro piccolo possiamo fare un bel po'!

Quando ad esempio ci interessiamo agli altri e ci impegniamo a donare loro il nostro sostegno, il nostro tempo, le nostre attenzioni, anche noi riceviamo qualcosa e, di riflesso, aiutiamo noi stessi ad uscire dalla depressione.

Questo accade perché fare del bene, alimenta la nostra autostima in quanto proviamo la gratificazione che deriva dal dare agli altri. 

La Bibbia recita: "È portatore di tante benedizioni il dare più del ricevere."

Sentirci utili agli altri, permette alla nostra mente di non rimanere focalizzata sul nostro melanconico mondo interiore ma di divagarsi, di recuperare slancio e, conseguentemente, noi ci sentiamo meglio in quanto scopriamo che la nostra vita ha un senso.

In proposito, vi suggerisco la lettura del seguente testo di Autore anonimo che fornisce importanti spunti di riflessione.

SUPERARE LO SCORAGGIAMENTO 

La grande auto di lusso si fermò davanti alla piccola scrivania all'ingresso del cimitero e l'autista, in uniforme, si rivolse al custode: "Può seguirmi, per favore? La mia signora è malata e non può camminare" - gli spiegò - Potrebbe avere la bontà di venire a parlare con lei?"

Una signora anziana, i cui occhi non potevano nascondere la profonda sofferenza, attendeva in macchina.

- "Sono la signora Adams" - gli disse - "Negli ultimi due anni le ho inviato cinque dollari alla settimana..."

- "Per i fiori!" - ricordò il custode.

- "Esattamente. Affiché fossero collocati sulla tomba di mio figlio".

- "Oggi sono venuta - disse un po' costernata - perché i medici mi hanno detto che non mi rimane molto da vivere, quindi sono qui per un'ultima visita e per ringraziarla".

Il custode ebbe un momento di entusiasmo, ma poi le disse con delicatezza: "Sa, mia signora, ho sempre rimpianto il fatto che continuasse a inviare dei soldi per i fiori".

- "Cosa?" - Domandò la signora.

- "E' che ... lo sa, signora,...i fiori durano così poco tempo ...e alla fine qui nessuno li vede..."

- "Sa quello che sta dicendo?" - ribatté la signora Adams.

- "Sì, sì signora. Faccio parte di un'associazione di volontariato, i cui membri visitano gli ospedali e le case di cura. Lì sì che mancano i fiori...I ricoverati potrebbero vederli e apprezzare il loro profumo".

La donna rimase in silenzio per alcuni istanti. Poi, senza dire nulla, fece cenno al suo autista di partire. 

Mesi dopo, il custode fu sorpreso da un'altra visita. Doppiamente sorpreso perché, questa volta, era proprio la signora Adams che veniva a trovarlo guidando lei stessa l'auto.

- "Ora porto io stessa i fiori ai malati" - gli spiegò con un amabile sorriso - "Aveva ragione, i malati si sentono felici e mi fanno sentire felice. I medici non sanno il motivo della mia guarigione, ma io lo so. 
E' che ho trovato dei motivi per vivere. Non ho dimenticato mio figlio, al contrario, dono i fiori a nome suo e ciò mi dà forza".

La signora Adams scoprì ciò che la maggior parte di noi dimentica. Aiutando gli altri aiutiamo noi stessi. Certo! La scelta è sempre nostra...

(Anonimo)





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