martedì 31 dicembre 2013

Buon 2014

2014

Da sempre, il passaggio dal vecchio al nuovo anno è occasione di consuntivi e soprattutto di previsioni cariche di speranza. 
Ci chiediamo come sarà il 2014 ma possiamo immaginare che esso dipenderà prevalentemente da cause superiori alle nostre forze e possibilità personali. 
Ciò però non deve esimerci dall’impegnarci  a fare di tutto affinché possa essere un buon anno. 

Teniamo sempre a mente i seguenti validissimi pensieri:

“Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di grande.”
Ralph Waldo Emerson

“Si realizzano sempre le cose in cui credi realmente; e il credere in una cosa la rende possibile.” 
Frank Lloyd Wright

“Quando la vita ti dà mille ragioni per piangere, dimostra che hai mille ed una ragione per sorridere.” 
Benite Costa Rodriguez

“Inquadra i tuoi desideri ed obiettivi in termini positivi. Non vivere evitando gli insuccessi; vivi incontrando il successo.” 
Denis Waitley

“Ogni situazione è una situazione positiva se vista come un'opportunità per crescere e per autoelevarsi.” 
Brian Tracy

“Scegliamo di credere che qualcosa di buono possa succedere.” 
J. Martin Kohe

Salutiamo il 2013 e diamo il benvenuto al 2014 con spirito positivo e guardiamo sempre avanti con fiducia e serenità. 

Auguri vivissimi a voi tutti!

Raffaella Rosati


martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale 2013

Buon Natale

Auguro a voi tutti un sereno, gioioso Santo Natale.

"Il Natale è un incontro: non solo una ricorrenza temporale oppure un ricordo di qualcosa bella. Il Natale è di più. Noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore. Dunque nel periodo dell'Avvento camminiamo per incontrarlo. Incontrarlo con il cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come è Lui; incontrarlo con fede.
Quando ci lasciamo incontrare da Lui, è Lui che entra dentro di noi e ci rinnova completamente.
Questo è quello che significa quando viene Cristo: rifare tutto di nuovo, rifare il cuore, l'anima, la vita, la speranza, il cammino.
Siamo in cammino per incontrare il Signore ma anche e soprattutto per lasciarci incontrare da Lui. E dobbiamo farlo con cuore aperto, perché Lui mi incontri, mi dica quello che vuole dirmi, che non è sempre quello che voglio che Lui mi dica. Lui è il Signore e Lui mi dirà quello che ha per me. Lui ci guarda uno a uno, in faccia, negli occhi, perché l'amore non è un amore astratto ma è un amore concreto. Persona per persona."

Dall'Omelia del 2 dicembre 2013 di Papa Francesco, Messa a Santa Marta.

domenica 22 dicembre 2013

Il Presepe

Presepe

L'origine esatta del presepio (rappresentazione artistico-figurativa della nascita di Gesù nella mangiatoia di una stalla a Betlemme) è difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo.

I primi a descrivere la storia dell'incarnazione di Cristo sono stati gli evangelisti Luca e Matteo.

Già nel Quarto secolo sono state reperite immagini della natività a Roma, nelle catacombe.

La tradizione del nostro presepe attuale risale a San Francesco d’Assisi che nel 1223 a Greccio (Rieti) realizzò la prima rappresentazione vivente della Natività.

Il messaggio di San Francesco era comprensibile a tutti, ricchi e poveri, e la popolarità del presepe crebbe fino ad espandersi in tutto il mondo.

La più antica raffigurazione della Vergine con Gesù Bambino, la troviamo nelle Catacombe di Priscilla sulla Via Salaria a Roma ed il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui abbiamo notizia è quello conservato nella Basilica di Santo Stefano (Bologna).

Antico come questo è il gruppo scultoreo di Arnolfo di Cambio nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, che per tanto tempo è stato considerato il Presepio più antico fatto con singole statue. Un'attenta osservazione dei gruppi scultorei ha dimostrato che in realtà non si tratta di vere statue a tutto tondo, bensì di altorilievi scolpiti da blocchi di pietra, il cui dorso è visibilmente rimasto piatto, eccettuata la figura del Mago inginocchiato, che risulta essere stata completata successivamente a tutto tondo (cioè scolpendo anche il dorso) da un autore successivo ad Arnolfo di Cambio. E’ stato rilevato che anche la figura della Vergine col Bambino, non è l'originale scolpita da Arnolfo, ma sarebbe stata modificata in epoca rinascimentale (fonte Wikipedia).

L’usanza di realizzare il presepio divenne popolare e presto molte altre chiese vi aderirono creando ognuna un’opera particolare ed unica.

Le scene della natività erano ornate spesso con oro, argento, gioielli e pietre preziose.

Questo sfarzo sebbene molto usato tra le classi più ricche era molto distante dal significato della nascita di Gesù.

Si può notare che il grande sviluppo dei presepi scolpiti si ebbe nel Settecento, quando si formarono le grandi tradizioni presepistiche: quella del presepe napoletano, quella del presepe genovese e quella del presepe bolognese.

In questo secolo, infatti, iniziarono a diffondersi i presepi nelle case. Nella città di Napoli nel XVIII secolo iniziò una competizione fra famiglie basata sul possesso del presepe più particolare e ricco: i nobili impegnavano per la realizzazione del presepe intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di tessuti pregiati e preziosi gioielli autentici. 

Il Settecento fu il secolo in cui si diffusero i presepi nelle chiese.

Solo fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il presepe arriverà anche negli appartamenti dei borghesi e del popolino, ovviamente in maniera meno appariscente, resistendo fino ai giorni nostri in cui si realizzano anche i presepi meccanici, con movimento sincronizzato dei personaggi.

Il nome presepe è utilizzato solo in Italia ed in Ungheria perché la parola vi arrivò via Napoli nel XIV secolo quando un discendente degli Angiò divenne re di quelle regioni.

In Francia il presepe si chiama Crèche, in Germania krippe, in Spagna ed in America Latina si chiama Nacimiento, nella Repubblica Ceca si dice Jeslicky, in Brasile si dice Pesebre ed in Costa Rica si dice Portal.

Com’è bello nelle nostre famiglie rievocare ogni anno questa antica tradizione che consente di vivere momenti di condivisione sia nella preparazione che nella preghiera con i propri cari.

Auguro a voi tutti un gioioso Santo Natale da vivere in famiglia, in serenità, pace ed armonia 


sabato 14 dicembre 2013

Il Natale non è consumismo

vischio di Natale

Il Natale è alle porte e già da diversi giorni si avverte la frenesia di trovare idee per gli acquisti ai parenti ed amici. La domanda mi sorge spontanea: “Perché solo per loro?”

E’ meraviglioso donare ai nostri cari ma è bellissimo poter pensare, nel nostro piccolo, anche alle altre persone che  ci circondano.

Se riflettiamo bene ci accorgiamo che non ha alcun senso trasformare questa importantissima festività cristiana nella corsa spasmodica agli acquisti del superfluo. Quante volte ci chiediamo: non so proprio cosa regalare, lui/lei ha tutto!”

Perché non insegnare ai bambini che hanno già tutto che nel mondo ci sono persone che soffrono la fame e che non possono permettersi le cure per guarire dalle malattie cui sono afflitte? 

E’ bello donare ai nostri cari non solo regali ma anche e soprattutto il nostro tempo, il nostro ascolto, la nostra vicinanza emotiva. Dovremmo assumere atteggiamenti di amorevole comprensione nella vita famigliare e poi aprirci anche verso il mondo esterno.

Infatti, ancor più gratificante dovrebbe essere per tutti noi aprire il nostro cuore a chi non ha la fortuna di possedere il superfluo: donare un sorriso ed il nostro contributo economico, nei limiti delle nostre disponibilità, a chi non ha mezzi di sussistenza, vive di stenti o con disabilità.

domenica 8 dicembre 2013

Prepariamoci al Natale

stelle di natale

"Il Natale non è un periodo o una stagionalità, ma uno stato della mente. Deve portare tra la gente pace e buoni propositi, essere pieni di misericordia significa avere il vero spirito natalizio. Se pensiamo a queste cose, dentro di noi rinascerà il Salvatore e su di noi brillerà il raggio di una stella che porterà un barlume di speranza per il mondo." 
Calvin Coolidge

Questa bellissima citazione rende benissimo il significato dell'avvento "adventus"  che significa "venuta" e comprende le quattro settimane che precedono il Natale ed è tempo di preparazione spirituale al Natale, un tempo di attesa e di preghiera.

Papa Francesco ci ricorda: "Il Natale non è soltanto una ricorrenza temporale oppure un ricordo di una cosa bella. Il Natale è di più: noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore. Il Natale è un incontro! E camminiamo per incontrarlo: incontrarlo col cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come Lui è; incontrarlo con fede. Ma occorre avere il cuore aperto. In questo cammino verso il Natale ci aiutano alcuni atteggiamenti: la perseveranza nella preghiera, pregare di più; l’operosità nella carità fraterna, avvicinarci un po’ di più a quelli che hanno bisogno; e la gioia nella lode del Signore. Dunque: la preghiera, la carità e la lode, con il cuore aperto perché il Signore ci incontri."

domenica 1 dicembre 2013

La speranza

fiore

"Non c'è speranza senza paura. E paura senza speranza."
Giovanni Paolo II

Spesso nelle nostre conversazioni parliamo di speranza. Cosa significa per noi questo termine così inflazionato? 

Comunemente la parola speranza viene intesa come l'attesa fiduciosa di un futuro positivo ed, in particolare, la realizzazione di ciò che si desidera.

Papa Francesco dagli inizi del suo pontificato ricorre spesso al tema della speranza. Tra le sue frasi più note ricordiamo: "Non lasciatevi rubare la speranza".

Frequentemente incontriamo persone amareggiate, spente dalle vicissitudini che caratterizzano la nostra epoca, quali il precariato nel mondo del lavoro, nelle relazioni sentimentali, la crisi economica che diventa anche crisi familiare e crisi interiore. In numerose situazioni constatiamo come i motivi di speranza siano piuttosto scarsi, quasi assenti.