sabato 14 settembre 2013

La sincerità: rispetto di sé e degli altri



“Abbi sempre l’onestà e la sincerità nel tuo rapporto con le persone, abbi il coraggio di essere autentico, qualunque cosa succeda, sarai apprezzato, se sbagli, sarai perdonato, non c’è niente di peggiore dell’inganno per fare morire qualsiasi sentimento.”
Rosemary

La sincerità è la qualità umana sicuramente più apprezzata che consiste nella autenticità, schiettezza, franchezza nei confronti di noi stessi e che si riflette nel rapporto con gli altri.

Essere sinceri con gli altri significa comportarci con limpidezza e può rappresentare, in determinate circostanze, una grande prova di coraggio e di libertà ma è sempre bene tenere a mente che quando non siamo sinceri con qualcuno, stiamo prima di tutto ingannando noi stessi.

La sincerità unitamente al rispetto ed alla fiducia costituiscono le basi di un rapporto interpersonale sereno e duraturo e si traduce nelle parole, negli atteggiamenti, nelle intenzioni,  nel rispetto  del prossimo e della sua sensibilità.

Chi non ha un cuore colmo d’amore, non potrà essere sincero. 
La sincerità è mettere il bene dell’altro prima di qualsiasi altro bene proprio. 
Essere sinceri è una scelta difficile.
Stephen Littleword

Essere sinceri significa essere noi stessi, senza voler apparire perfetti, senza indossare maschere, astenersi da comportamenti scorretti, senza ricorrere a sotterfugi per il timore di dire la verità, senza sentire la necessità di negare ciò che si è fatto, sforzandoci di prendere  coraggio per assumerci la responsabilità delle nostre azioni, rispettandoci e contemporaneamente rispettando la sensibilità degli altri ed impegnandoci a non tradirne la fiducia. 

In determinati casi, la sincerità può essere dolorosa ma sicuramente è più dignitosa dell’inganno in quanto è l’unica strada percorribile per essere apprezzati da noi stessi e dagli altri.

Da recenti studi risulta che ciò che indurrebbe a non essere sinceri può essere la radicata abitudine a mentire: inizialmente si può essere portati a ritenere che non dire la verità può essere la soluzione per ottenere un consenso o per conseguire un risultato, ma questo atteggiamento, a lungo andare, può trasformarsi in un’abitudine automatica ed inconsapevole dalla quale si diventa dipendenti, a tal punto da non riuscire a liberarsene.

La sincerità richiede coraggio. E i coraggiosi sono una razza quasi estinta.
Alma Gjini

Da alcuni studi è stato evidenziato come il timore di non ottenere qualcosa, di ferire la sensibilità di una persona o di distruggere una relazione affettiva o il temere critiche e giudizi negativi possono rivelarsi le ragioni scatenanti un comportamento non leale.

Qualora si abbia l’abitudine a non essere leali occorre avere la consapevolezza che questo modo di essere e di atteggiarsi rappresenta una debolezza ed un problema; da qui l’importanza di ammettere a se stessi che così agendo ci si comporta in modo disonesto, al fine di poter correre ai ripari, impegnandosi, da qui in avanti, a migliorare e a riconoscere che nulla può giustificare tale comportamento. 

E’ da considerare che essere sinceri non è facile diventarlo se si è inclini alla menzogna.

Piuttosto complicata diviene l’esistenza delle persone poco sincere in quanto una volta entrate nel vortice delle menzogne diventa sempre più arduo poterne uscire. 

A questo proposito mi torna in mente il noto film degli anni ’90 intitolato “Bugiardo bugiardo”, interpretato dal bravissimo Jim Carrey che recita la parte di un avvocato che riesce brillantemente nella difesa dei suoi clienti raccontando frottole nell’aula del tribunale.

Il film insegna che le menzogne non reggono a lungo come la famosa favola di Pinocchio in cui scherzosamente la fatina turchina racconta delle bugie che hanno le gambe corte e di quelle che hanno il naso lungo.

In Bugiardo bugiardo, l’affermare falsità dell’avvocato rappresentava la carta vincente nel mondo del lavoro ma si è rivelato invece il suo grandissimo errore nella vita privata dove la situazione precipitò in maniera rocambolesca.

In tema di sincerità ricordo il ritornello di un brano in cui viene cantato:

Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità.
Arisa, Sincerità

In psicologia è stato affrontato più volte il tema della sincerità e si è riflettuto su cosa risulta essere più logorante e stressante: affermare la verità o ricorrere alla menzogna. 

Gli psicologi sembrano essere concordi nel ritenere che la sincerità migliora la salute mentre il mentire provoca disagi e malesseri psicosomatici e nel sostenere piuttosto impegnativo dire menzogne, sia per la necessità di inventare, ogni volta, una situazione adatta, sia per la credibilità di ciò che diciamo, sia per la difficoltà di ricordarci esattamente ciò che abbiamo detto al fine di non essere scoperti.

Molto Interessante l’esperimento che ha consentito di esaminare un gruppo di persone cui è stato richiesto di comportarsi con sincerità, ricorrendo anche al silenzio pur di non mentire ed un gruppo di persone cui è stato detto di continuare a comportarsi, nelle successive settimane, come era la loro abitudine, cioè continuando a dire non verità.

La ricerca ha evidenziato un nesso tra le fandonie raccontate e la qualità della salute del soggetto: chi era ricorso a dire più bugie, infatti, aveva sofferto maggiormente di disturbi fisici quali mal di testa, mal di gola, stress e sbalzi d’umore.

Si è evidenziato, inoltre, come con il trascorrere del tempo, al diminuire delle bugie si è conseguito un significativo miglioramento della salute di tutti i soggetti coinvolti nello studio.

La ricerca ha permesso di riscontrare che i partecipanti che si erano impegnati a non mentire,  avevano compreso la possibilità di dire semplicemente la verità, non bruscamente, senza esagerare, senza inventare scuse, ricorrendo a frasi preparatorie o cambiando discorso per astenersi dal rivelare una questione imbarazzante.

L’esperimento ha sottolineato che tacere può considerarsi un’alternativa al mentire quando non si intende dire una verità seccante, evidenziando come generalmente il silenzio è percepito meno grave della bugia anche se certamente è meno positivo della verità.

Le ricerche sul tema continuano a dimostrare infatti che le frottole sono considerate più pesanti da digerire rispetto ad una verità celata: ciò in quanto chi non ha detto nulla ha ancora la possibilità, in un secondo momento, di rivelare la verità, non avendo ancora pronunciato alcuna bugia.

Per quanto concerne l’impatto con il nostro interlocutore, è da notare, inoltre, che una verità parziale è percepita in modo più positivo rispetto sia alla falsità che al silenzio. Probabilmente in quanto offende in misura minore l’aspettativa di onestà del soggetto cui è espressa.

Lo studio ha messo in risalto le motivazioni possibili che inducono le persone a mentire e, tramite le risposte date dagli stessi soggetti si evince che tra le più comuni siano il desiderio di sentirsi indipendenti dal controllo e dal giudizio degli altri, la volontà di negare un disagio e di apparire più apprezzabili.

Sembra che comunicare con garbo ma in maniera diretta e leale realizzi positive relazioni sociali e migliori il nostro benessere personale a livello sia fisico che psichico.

Al contrario, la ricerca di scuse continue, l’aver fatto ed, al tempo stesso, il nascondere qualcosa che si pensa possa offendere il nostro interlocutore, crea un circolo vizioso, alimenta il senso di colpa dal quale è complicato liberarsi e risulta indebolire il nostro sistema immunitario a causa dello stress che riesce a cagionare.

Poiché risulta sempre più dimostrato che le relazioni interpersonali serene siano caratterizzate da equilibrio psicofisico, possiamo ritenere che sforzarsi di essere sinceri dona benefici sia alla salute sia alla qualità delle relazioni umane.

Sempre utile è allenarsi ad esprimere le proprie opinioni ed idee con tatto e tramite l’utilizzo di parole appropriate, ricorrendo alla diplomazia, in particolar modo in presenza di persone permalose.

La sincerità è una caratteristica necessaria per vivere rispettando se stessi e gli altri.

Instaurare relazioni sociali leali sembra rivelarsi molto appagante e sempre auspicabile ma possiamo tollerare la cosiddetta bugia bianca cioè esclusivamente quella che non arreca disagio o danno ad alcuno, non è mossa da alcuna cattiveria e, solo ed esclusivamente, se serve ad evitare inutili incomprensioni. 

Non è sempre così agevole nelle relazioni, essere sinceri ma è necessaria l’empatia cioè sempre immedesimarci negli altri per poter comprendere l’effetto di un nostro atteggiamento e delle parole che pronunciamo e chiederci come ci sentiremmo noi al loro posto e se a noi farebbe piacere se si comportassero allo stesso modo nei nostri riguardi.

E’ provato che tra le ragioni per cui solitamente si ricorre alla bugia ci sia il timore di essere disapprovati ed il desiderio di non deludere. 

E’ da riflettere sul fatto che il voler apparire perfetti e desiderare di piacere a tutti non significa essere se stessi ma è solo causa di frustrazione. Necessario, invece, accettare le nostre debolezze, cercare di migliorarci ma apprezzare al tempo stesso i nostri punti di forza, le nostre qualità e non temere il giudizio altrui. 

La canzone Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli ebbe negli anni ’60 uno strepitoso successo nelle vendite e mette in evidenza che nessuno deve poter giudicare la vita di qualcun altro, poiché ognuno è libero di fare quello che desidera e di prendere le proprie decisioni. Possono essere commessi degli errori ma nessuno ha il diritto di giudicare quello che fanno gli altri. Nel caso specifico del brano cantato da Caterina Caselli, si tratta di un tradimento verso la persona del cuore ed il conseguente pentimento e la decisione di tornare dall'amato.

Sempre in tema di nascondere la verità è il simpatico film “Nessuno mi può giudicare” di Massimiliano Bruno, uscito nelle sale cinematografiche nel 2011, che vinse il Nastro d'argento alla migliore commedia ed i cui protagonisti sono Paola Cortellesi e Raul Bova

E’ opportuno in determinate situazioni delicate, attendere il momento adatto per esprimerci con sincerità, in particolar modo quando si tratta di un parere potenzialmente negativo o di una verità disagevole.

Utile è trovare il momento in cui si rimane soli, uno di fronte all’altro, al fine di non coinvolgere persone estranee alla discussione e di non creare imbarazzo nel nostro interlocutore, rischiando che la schiettezza possa essere da lui interpretata come un tentativo di derisione nei suoi riguardi.

Per poter parlare, essenziale è incontrarsi di persona e non comunicare al telefono o scrivere lettere, o inviare mail. Quest’ultimo modo di comportarsi rappresenta un “escamotage” invece molto diffuso nella frenetica vita di tutti i giorni in cui si corre sempre e non si trova spazio e tempo da dedicare alle nostre priorità.

Pensando alla sincerità come ad una virtù, torna alla mia mente un noto aforisma che menziono qui di seguito e con il quale ringraziandovi per la lettura, vi saluto dandovi appuntamento al prossimo post.

“Pazienza. Bontà. Generosità. Umiltà. Gentilezza. Dedizione. Tolleranza. Innocenza. Sincerità.
Ecco gli elementi che compongono il BENE SUPREMO. [...] Tutti questi doni interessano ciascuno di noi, le nostre vite quotidiane, l’oggi, il domani, l’Eternità.
Paulo Coelho, Il dono supremo



4 commenti:

  1. Sincerità....termine che mi piace moltissimo!.....penso che la vita senza la sincerità, non è vita, ma menzogna. sincerità è onesta, rispetto per sè e gli altri. il parlare con sincerità, secondo me, è anche assenza di arroganza, rispetto per l'interlocutore, purtroppo nella società attuale, anche se ci sono tantissime persone perbene, il costume molto diffuso è nella menzogna, sicuramente i mass media hanno colpe gravissime. i talk show insegnano la menzogna e le cattive maniere....tutti parlano e nessuno ascolta, (Empatia). grazie per il post, condivido pienamente il tuo scritto. è un piacere leggerti. ciao Raffaella :) Buona serata. ti abbraccio!

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    1. Grazie a te per il commento! Non è sempre semplice essere sinceri ma sicuramente è il miglior modo di comportarsi in quanto la menzogna porta con se ulteriori menzogne. Un abbraccio ed un sereno proseguimento di serata. Raffaella

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  2. Sincerità, bella parola! ne ho sempre fatto la mia bandiera, ma con gli anni che passano e le esperienze sino a qui accumulate mi rendo conto che è sulla bocca di tutti, ma nel cuore di poche persone! sai cara amica,la mia Empatia é piuttosto sensibile e riesce a percepirla, e con essa la bugia e questo mi fa molto soffrire.
    penso che la sincerità porta all'isolamento, la limpidezza non è più di questi tempi; è molto più interessante la menzogna, i sotterfugi, gli intrighi; è un mondo che non mi piace, ma devo conviverci, cercando sempre anime a me simili, e spero di averle trovate! grazie di avermi ascoltata, buona giornata, a presto rileggerti, bacio da semply

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  3. Sicuramente non è sempre agevole essere sinceri ma il grande merito che riconosco alla sincerità è quello di farci sentire sicuri e donarci la fiducia necessaria per vivere i rapporti sociali. Specialmente in amore le conseguenze dell'insincerità sono una delle prime cause di separazione. Anche la bugia più insignificante produce conseguenze durature sulle scelte e sul sistema di valori. Grazie di cuore per aver lasciato il tuo commento. E' vero è importante trovare anime a noi simili. Un grande abbraccio da Raffaella

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