lunedì 7 luglio 2014

Veder felici gli altri

Pianta

Mi stavo interrogando su cosa ci rende felici e soddisfatti  nella vita quotidiana.

Sono del parere che rimanere esclusivamente concentrati sulla realizzazione dei propri desideri ed obiettivi non conduce alla felicità.

Al contrario, poter essere di sostegno al nostro prossimo ci consente di apprezzare meglio ciò che siamo, ciò di cui disponiamo e ciò che possiamo offrire al mondo. 

Anziché focalizzare l’attenzione su noi stessi, credo che l’apertura nei confronti del nostro prossimo può divenire motivo di gioia.

Donare alimenta in noi l’energia e la consapevolezza di possedere al nostro interno una forza che può essere utile, se messa a disposizione di qualcun altro.

Se sperimentiamo la gioia del dare anziché la pretesa di ricevere, possiamo percepire l’entusiasmo e la gratitudine per tutte le cose belle che già ci circondano e provare appagamento per questo.

A mio avviso, la capacità di vedere noi stessi negli altri, il donare incondizionatamente, è moto gratificante e regala felicità.

"La felicità non è altro che la gioia di veder felici gli altri."
George Byron

Il poter condividere ciò che abbiamo con gli altri rende il tutto ancora più meraviglioso, e forse la nostra felicità più vera consiste proprio nel donarci al prossimo e renderlo partecipe della nostra vita e motivo della nostra gioia.

Proprio su questo tema, vi invito alla lettura di un interessante racconto dal quale possiamo trarre utili spunti di riflessione.


La pietra azzurra

Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio. 

Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti. Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri. "E’ per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?".

Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: "Quanti soldi hai?". 

Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina. "Bastano?", disse con orgoglio. "Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da quando non c'è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi". 

L'uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolge con cura l'astuccio. "Prendilo" disse alla bambina. "Portalo con attenzione". 

La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.

Un'ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurri. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e dichiarò: "Questa collana è stata comprata qui?". 

"Sì, signorina".     

"E quanto è costata?". 

"I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente e me". 

"Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo". 

Il gioielliere prese l'astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza. "Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva".
Don Bruno Ferrero