mercoledì 11 marzo 2015

Grazie di tutto quello che fai per me

Vie Dunn-Harr painting

La gratitudine è quel sentimento di riconoscenza verso il nostro prossimo che ci fa sentire considerati, rispettati, amati.

Essa dovrebbe rappresentare una manifestazione del tutto naturale del nostro essere e dovrebbe nascere innanzitutto nel contesto famigliare, nei confronti dei nostri genitori, parenti, senza considerare un atto dovuto le loro premure, i sacrifici, le attenzioni.

Consideriamo che i genitori ci hanno donato quanto di più bello, importante ed anche impegnativo esista: la vita!

E' importante imparare ad essere grati, sin da bambini, e considerare che nulla ci è dovuto.

Dovrebbe essere normale prendere coscienza ed apprezzare tutto ciò che riceviamo ed abbiamo avuto in dono, come i sacrifici sopportati dai nostri genitori per assicurarci il meglio.

La gratitudine dovrebbe semplicemente rappresentare un nostro atto di gentilezza, di stima, di affetto, e non c'è cosa più bella nell'esternare ciò che proviamo. 

Troppo frequentemente, da giovani, siamo piuttosto indifferenti alle premure dimostrateci dai nostri genitori, per poi comprendere, solo in età adulta, quanto tempo abbiamo perso a non manifestare la nostra riconoscenza con un gesto d'affetto, dolci attenzioni, la parola dolce al momento giusto. Spesso comprendiamo le nostre mancanze quando è troppo tardi.

Dovremmo sempre essere loro grati per tutto ciò che hanno fatto, anche se eventualmente hanno commesso errori. Non possiamo pretendere la perfezione: essi sono esseri umani e, come tali, non sono perfetti, come del resto non possiamo esserlo neanche noi.

Non dovremmo mai dimenticare di dire loro che sono importanti per noi e dimostrarglielo.

Se coltiviamo il senso della gratitudine sin da giovanissimi possiamo vivere molto meglio dal punto di vista psico-fisico, essere più felici,  sereni, soddisfatti, rispettosi nei confronti degli altri, dell'ambiente, della vita stessa. 

Ricerche mediche hanno dimostrato che la gratitudine fa bene al sistema immunitario, contribuisce a creare serenità interiore,  alimenta pensieri positivi e consente di fronteggiare le difficoltà della vita con un atteggiamento proattivo, di fiducia e di ottimismo. 

Esprimere sincera riconoscenza migliora in termini di affetto, rispetto e sintonia, il rapporto con il nostro prossimo, e non è mai a senso unico: essa è benefica per chi la pratica e per chi la riceve, in quanto ci pone sullo stesso piano, facendoci comprendere che siamo uniti e che ognuno di noi è stato creato per apportare qualcosa di unico ed importante all'altro.

E' opportuno apprezzare ciò che c'è nella nostra esistenza, senza sottolineare ciò che manca, ringraziare di cuore e non rimandare a domani ciò che possiamo esprimere adesso.

Perché rinviare di gratificare la persona che ci dona il suo affetto, amore e che sarebbe lietissima di sapere che apprezziamo quanto fa per noi?

In proposito, sono lieta di riportare, qui di seguito, un prezioso testo sulla gratitudine provata da un figlio nei confronti della sua mamma. 


QUANDO PENSAVI CHE NON TI VEDESSI

"Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho visto appiccicare il mio primo disegno sul frigorifero, e mi è venuta subito voglia di farne un altro.

Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho visto sistemare e mettere in ordine la nostra casa perché fosse gradevole abitarci, e ho capito che le piccole cose sono le cose speciali nella vita.

Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho sentito pregare Dio e ho imparato che esiste qualcuno con cui parlare e in cui avere fiducia.

Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho visto preoccuparti per i tuoi amici, sani e malati, e ho capito che tutti dobbiamo aiutarci e occuparci l'uno dell'altro.

Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho visto dare il tuo tempo e i tuoi soldi per aiutare persone che non hanno nulla, e ho capito che quelli che hanno qualcosa devono condividerlo con chi non ce l'ha.

Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho sentito darmi un bacio di notte, e mi sono sentito amato e sicuro.

Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho visto occuparti della nostra casa e di tutti noi che ci viviamo, e ho imparato ad avere cura di tutto quello che ci viene dato.

Quando pensavi che non ti vedessi, ho visto che ti assumevi le tue responsabilità anche quando non ti sentivi bene, e ho imparato che devo essere responsabile.

Quando pensavi che non ti vedessi, ho visto le lacrime scendere dai tuoi occhi, e ho imparato che qualche volta le cose fanno male e che piangere va bene.

Quando pensavi che non ti vedessi, ho visto quanto sono importante per te e ho deciso di diventare tutto ciò che riuscirò a diventare.

Quando pensavi che non ti vedessi, ho imparato quasi tutte le lezioni della vita che devo conoscere per essere una persona buona e positiva.

Quando pensavi che non ti vedessi, ti ho visto e avrei voluto dirti: GRAZIE PER TUTTE LE COSE CHE MI HAI FATTO VEDERE QUANDO PENSAVI CHE NON TI VEDESSI. "

Tratto da: Pnl con i bambini, giuda per genitori, E. de la Parra Paz

Dipinto: Vie Dunn-Harr