venerdì 2 giugno 2017

La compassione è terapeutica

Illustrazione di Nadia Strelkina

C'era una volta un re che aveva una figlia di grande bellezza e straordinaria intelligenza.

La principessa soffriva però di una misteriosa malattia. Man mano che cresceva, si indebolivano le sue braccia e le sue gambe, mentre vista e udito si affievolivano. Molti medici avevano invano tentato di curarla.

Un giorno arrivò a corte un vecchio, del quale si diceva che conoscesse il segreto della vita. Tutti i cortigiani si affrettarono a chiedergli di aiutare la principessa malata. Il vecchio diede alla fanciulla un cestino di vimini, con un coperchio chiuso, e disse: «Prendilo e abbine cura. Ti guarirà».
Piena di gioia e attesa, la principessa aprì il coperchio, ma quello che vide la sbalordì dolorosamente. Nel cestino giaceva infatti un bambino, devastato dalla malattia, ancor più miserabile e sofferente di lei.

La principessa lasciò crescere nel suo cuore la compassione. Nonostante i dolori prese in braccio il bambino e cominciò a curarlo. Passarono i mesi: la principessa non aveva occhi che per il bambino. Lo nutriva, lo accarezzava, gli sorrideva. Lo vegliava di notte, gli parlava teneramente. Anche se tutto questo le costava una fatica intensa e dolorosa.

Quasi sette anni dopo, accadde qualcosa di incredibile. Un mattino, il bambino cominciò a sorridere e a camminare. La principessa lo prese in braccio e cominciò a danzare, ridendo e cantando. Leggera e bellissima come non era più da gran tempo. Senza accorgersene era guarita anche lei.

Signore, quando ho fame mandami qualcuno che ha bisogno di cibo; 
quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di acqua;
quando ho freddo, mandarmi qualcuno da riscaldare;
quando sono nella sofferenza, mandami qualcuno da consolare;
quando la mia croce diviene pesante, dammi la croce di un altro da condividere;
quando sono povero, portami qualcuno che è nel bisogno;
quando non ho tempo, dammi qualcuno da aiutare per un momento;
quando mi sento scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando sento il bisogno di essere compreso, dammi qualcuno che ha bisogno della mia comprensione;
quando vorrei che qualcuno si prendesse cura di me, mandami qualcuno di cui prendermi cura;
quando penso a me stesso, rivolgi i miei pensieri ad altri.
"La principessa" di Bruno Ferrero

Quanto ci insegna questo commovente e saggio testo!!!

"L'amore è un nutrimento per l'anima. Quello che il cibo è per il corpo, l'amore è per l'anima."
Osho

La parola compassione deriva dal latino “Cum Patior” che significa “soffro con” ed è un'emozione affine alla simpatia, all'empatia ed alla solidarietà e consiste nella immedesimazione nel dolore, nel vivere le stesse sensazioni del nostro prossimo.

Quando proviamo compassione, percepiamo una stretta al cuore, una sensazione dolorosa, partecipiamo personalmente alla sofferenza, condividendone la pena e provando il desiderio di alleviarla, al fine di contribuire attivamente al benessere altrui.

La compassione si concretizza in azioni gratuite, dettate dal cuore, che producono un beneficio in chi le riceve, aiutandolo non solo ad esprimere il dolore ma anche ad affrontarlo.

Fare del bene agli altri, aiuta anche noi stessi. Prodigandoci ad aiutare l'altro, riusciamo a trarre la forza interiore per superare le fragilità ed i malesseri, provando gratificazione e vitalità.  Proprio come la protagonista del testo è come una rinascita, una guarigione.

La compassione è la fioritura. E quando accade a una persona, milioni possono essere guariti. Chiunque si avvicini a quella persona verrà sanato. La compassione è terapeutica.
Osho

sabato 27 maggio 2017

Vivere a colori


Illustrazione di Alan Giana

"Io vivo appassionatamente la mia vita. Amo i suoi cambiamenti, il suo colore, i suoi movimenti.
Saper parlare, vedere, udire, camminare, avere la musica, avere la pittura.
Tutto questo è davvero un miracolo."
Arthur Rubinstein

"Lo scopo della vita è vivere e, vivere, significa essere consapevoli, gioiosamente, divinamente, serenamente e con ebbrezza."
Henry Miller

"Non possiamo sapere cosa ci potrà accadere nello strano intreccio della vita.
Noi però possiamo decidere cosa deve accadere dentro di noi, come possiamo affrontare le cose, e quale decisione prendere, e in fin dei conti è ciò che veramente conta."
J. F. Newton


Queste, e numerose altre citazioni, ci fanno comprendere il dono della vita e l'importanza di impegnarci a viverla al meglio.

Quante volte, invece, focalizziamo la nostra attenzione sulle delusioni e sui fallimenti e non ci accorgiamo delle meraviglie da cui siamo circondati! 

Il segreto per vivere serenamente è saperci concentrare sulle cose belle, impedendo ai pensieri negativi ed ai problemi di intristire la nostra mente. 

Un buona abitudine è quella di assumere atteggiamenti, pensieri e comportamenti, finalizzati al superamento delle sfide, anziché verso la preoccupazione.

Generalmente i nostri "problemi" sono come il punto nero sulla carta e, solo riuscendo a ridimensionarli, possiamo considerarli spesso insignificanti di fronte a ciò che abbiamo a disposizione.

A tal proposito, condivido con voi, un interessante racconto che vi espongo qui di seguito.

IL PUNTO NERO
(traduzione da Punto negro, www.cipecar.org)

Un giorno un insegnante arrivò in classe e disse agli studenti di prepararsi per un quiz a sorpresa.
Tutti erano nervosi, spaventati dalla prova imminente.
Mentre l'insegnante stava distribuendo un foglio chiese di non guardare il foglio, fino a quando lui non avesse dato il via alla prova.
Una volta che tutti i fogli furono distribuiti diede l’autorizzazione a voltare il foglio e vedere il contenuto.
Con grande sorpresa di tutti si trattava di un foglio bianco con in mezzo un punto nero.
Vedendo il volto sorpreso di tutti i suoi studenti, il professore disse: "Ora scrivete una riflessione su ciò che state vedendo".
Tutti i giovani, confusi, cominciarono a pensare e scrivere su ciò che vedevano.
Trascorso il tempo, l'insegnante raccolse i fogli, li pose sulla scrivania e cominciò a leggere ad alta voce quanto gli studenti avevano scritto.
Tutti, senza eccezione avevano fatto una relazione sul punto nero, con le più diverse considerazioni.
Dopo la lettura, disse:
“Questo test non servirà per il voto, ma come lezione di vita. Nessuno ha parlato della pagina bianca, avete dedicato tutta la vostra attenzione al punto nero. 
E’ ciò che accade nella nostra vita.
La vita è un foglio interamente bianco da vedere e godere, ma ci concentriamo sui punti neri.
La vita è un dono della natura, ci è data con affetto e amore, abbiamo tante ragioni per far festa per gli amici che ci sostengono, il lavoro che ci sostiene, i miracoli che accadono ogni giorno, eppure insistiamo a guardare il punto nero, i problemi di salute, la mancanza di soldi, il difficile rapporto con i familiari,  una delusione con il partner, con un amico...
I punti neri sono minimi rispetto a quello che ci viene donato ogni giorno, eppure occupano la nostra mente in ogni momento. 
Cercate di prestare attenzione a tutta la pagina bianca e non solo ai punti neri. 
Cogliete ogni benedizione, ogni momento che la vita ci sta offrendo, state tranquilli, abbiate fiducia, datevi da fare, «esistete», vivete felici”.