mercoledì 28 maggio 2014

Il segreto della vita

Bromelie

Il segreto della vita è imparare ad apprezzarla, a godere attimo per attimo, senza farci coinvolgere dalla frenesia, dalle preoccupazioni, dall'ansia della quotidianità.

Tenendo in considerazione la velocità con cui trascorre il tempo, diventa salutare saperlo organizzare, rimanendo concentrati  su ciò che ci arreca gioia, mantenendo positive le nostre aspettative, fissando i nostri obiettivi, provando sempre gratitudine e prendendoci lo spazio ogni giorno per collegarci a Dio e a noi stessi.

“Il senso della vita non è qualcosa in cui ti imbatti per caso, come la soluzione a un enigma o il premio di una caccia al tesoro.
Il senso della vita è qualcosa che costruisci vivendo: a partire dalla tua storia, dai tuoi affetti, dall’esperienza umana che ti viene trasmessa, dal tuo talento e dal tuo sapere, dalle cose in cui credi, dalle cose e dalle persone che ami, dai valori per cui sei disposto a sacrificare qualcosa.
Gli ingredienti ci sono tutti.
Tu sei l’unico che può fonderli in quel disegno che sarà la tua vita.
Fa che sia una vita piena di dignità e di significato per te.
Se sarà così, allora il bilancio dei successi e dei fallimenti sarà secondario.”
John Gardner

E' importante riflettere sul senso della vita e sull'enorme ricchezza che il Signore ci ha donato: abbiamo tra le mani un tesoro di valore inestimabile ed è solo nostro il compito di non sprecarlo e di valorizzarlo al massimo, consapevoli che non sappiamo quanto tempo ci è dato di vivere. Da qui la necessità di fare di ogni momento, che è unico e irripetibile, quello decisivo per la nostra felicità.

“Non aspettiamoci di trovare il significato della nostra vita scritto sotto una roccia oppure raccontatoci da qualcun altro. Lo scopriremo solo dando noi stessi significato alla nostra vita. Spesso il sussurro arriva attraverso la risposta a una domanda. Cosa vi fa sentire vivi?”
Lucia Giovannini, “Mi Merito il Meglio”

Vi propongo qui di seguito un significativo testo che offre spunti di riflessione.

Al Crocicchio del Villaggio  

Tanto tempo fa, c'era un uomo che da anni cercava il segreto della vita. Un giorno, un saggio eremita gli indicò un pozzo che possedeva la risposta che l'uomo così ardentemente cercava.

L'uomo corse al pozzo e pose la domanda: "C'è un segreto della vita?".

Dalla profondità del pozzo echeggiò la risposta: "Vai al crocicchio del villaggio: là troverai ciò che cerchi".

Pieno di speranza, l'uomo obbedì, ma al luogo indicato trovò soltanto tre botteghe: una bottega vendeva fili metallici, un'altra legno e la terza pezzi di metallo. Nulla e nessuno in quei paraggi sembrava avere a che fare con la rivelazione del segreto della vita.

Deluso, l'uomo ritornò al pozzo a chiedere una spiegazione. Ma il pozzo gli rispose: "Capirai in futuro". L'uomo protestò, ma l'eco delle sue proteste fu l'unica risposta che ottenne.

Credendo di essere stato raggirato, l'uomo riprese le sue peregrinazioni.

Col passare del tempo, il ricordo di questa esperienza svanì, finché una notte, mentre stava camminando alla luce della luna, il suono di un sitar (lo strumento musicale dell'oriente) attrasse la sua attenzione.

Era una musica meravigliosa, suonata con grande maestria e ispirazione.

Affascinato, l'uomo si diresse verso il suonatore; vide le sue mani che suonavano abilmente; vide il sitar; e gridò di gioia, perché aveva capito. Il sitar era composto di fili metallici, di pezzi di metallo e di legno come quelli che aveva visto nelle tre botteghe al crocicchio del villaggio e che aveva giudicato senza particolare significato.

La vita è un viaggio. Si arriva passo dopo passo. E se ogni passo è meraviglioso, se ogni passo è magico, lo sarà anche la vita.

E non sarete mai di quelli che arrivano in punto di morte senza aver vissuto. Non lasciatevi sfuggire nulla. Non guardate al di sopra delle spalle degli altri. Guardateli negli occhi. Non parlate "ai" vostri figli. Prendete i loro visi tra le mani e parlate "con" loro. Non abbracciate un corpo, abbracciate una persona. E fatelo ora. Sensazioni, impulsi, desideri, emozioni, idee, incontri, non buttate via niente. Un giorno scoprirete quanto erano grandi e insostituibili. 

Ogni giorno imparate qualcosa di nuovo su voi stessi e sugli altri.

Ogni giorno cercate di essere consapevoli delle cose bellissime che ci sono nel nostro mondo. E non lasciate che vi convincano del contrario.

Guardate i fiori. Guardate gli uccellini. Sentite la brezza. Mangiate bene e apprezzatelo. E condividete tutto con gli altri.
Uno dei complimenti più grandi è dire a qualcuno: "Guarda quel tramonto".

Bruno Ferrero, “C'è Qualcuno Lassù”

venerdì 16 maggio 2014

Il giardino della nostra mente

Giardino

La nostra mente determina il nostro stato d'animo. Il nostro modo di pensare, unitamente a ciò che ogni giorno ci ripetiamo, sono in grado, infatti, di determinare la serenità o il turbamento della nostra esistenza, consentendoci di vivere con entusiasmo o in una "prigione" creata da noi stessi. 

Da ciò la necessità di impedire i pensieri negativi e di nutrirci di pensieri vitali, sereni, elevati, energizzanti.

Non dobbiamo creare con la nostra mente preoccupazioni, paure che sono ingigantite dalla nostra fantasia, ma farci trasportare dall'ottimismo e dalla visione del bene.

Esiste un legame tra i pensieri che ospitiamo nella nostra mente e la realtà che viviamo.

«Un uomo è letteralmente ciò che pensa, essendo la sua personalità la somma dei suoi pensieri.» 
James Allen 

A questo proposito sono lieta di invitarvi a leggere il testo tratto da "Padroni del destino" di James Allen, scrittore filosofico britannico noto per i suoi libri di ispirazione e poesia, e come un pioniere del movimento di auto-aiuto. 

Possiamo paragonare la mente umana a un giardino, il quale potrà essere coltivato con intelligenza o lasciato incolto; ma in entrambi i casi, curato o abbandonato, un giardino deve generare, e lo farà. Se non vengono piantati semi utili, al loro posto cadranno in abbondanza gli inutili semi delle erbacce, e diffonderanno la loro specie.

Proprio come un giardiniere coltiva il suo pezzo di terra, togliendo le erbacce per far crescere i fiori e la frutta che predilige, così un uomo dovrà badare al giardino della sua mente, estirpando i pensieri erronei, inutili e impuri per coltivare fino alla perfezione i fiori e i frutti dei pensieri positivi, utili e puri. Continuando a seguire tale processo, prima o poi un uomo scopre di essere il giardiniere della sua anima, colui che dirige la propria vita. Rivela a se stesso le leggi del pensiero, e comprende con sempre maggior esattezza come le forze della mente operino nella formazione della sua personalità, delle circostanze e del destino.

Pensiero e personalità sono un’unica cosa, e considerato che è solo attraverso l’ambiente e le circostanze che la personalità può manifestarsi e venire a conoscenza di se stessa, le condizioni esteriori della vita di un uomo non potranno che rivelarsi in armonia con il suo stato interiore. Con questo non si intende sostenere che in qualsiasi momento le circostanze della vita di un uomo siano un indizio della totalità della sua personalità, bensì che quelle particolari circostanze siano legate così saldamente a qualche elemento vitale del suo pensiero da essere indispensabili allo sviluppo di tale personalità.

Ciascun uomo si trova dov’è in base alla legge della sua essenza; i pensieri con cui ha costruito la propria personalità lo hanno condotto fin lì, e nella disposizione della sua vita non c’è alcun elemento dovuto al caso, ma ogni fattore è il prodotto di una legge che non può sbagliare. Questo concetto è valido tanto per coloro che si sentono «in disaccordo» con il loro ambiente, quanto per chi al contrario ne è pago.

L’essere umano, in quanto creatura in continuo progresso ed evoluzione, opera dove può imparare a svilupparsi; e non appena comprende la lezione spirituale che ogni circostanza ha in serbo per lui, fa sì che questa scorra per lasciare il posto ad altri avvenimenti.

Finché l’uomo si considera come un prodotto delle condizioni esterne, è costretto a lottare contro le circostanze, ma nel momento in cui si rende conto di possedere il potere di creare, e la facoltà di controllare i semi invisibili e il terreno da cui nascono le circostanze, diviene il legittimo padrone di se stesso.

Che le circostanze nascano dal pensiero è noto a chiunque abbia praticato anche per un breve periodo di tempo il controllo di sé e l’autopurificazione. Costui avrà infatti notato come la trasformazione delle circostanze esteriori avvenga in rapporto diretto con i cambiamenti all’interno della sua mente. E questo è talmente vero che, quando un uomo si impegna con fervore a rimediare ai propri difetti caratteriali e compie rapidamente grandi progressi, in un breve periodo di tempo gli accadono un gran numero di cose.

L’anima attrae ciò che segretamente alberga dentro di essa, ciò che ama e anche ciò che teme; raggiunge le vette delle aspirazioni che nutre; precipita al livello dei suoi desideri impuri – e sono le circostanze il mezzo tramite il quale l’anima riceve ciò che le appartiene.

Ogni seme di pensiero volutamente piantato, o al quale viene permesso di cadere nella mente e di mettervi radice, produce qualcosa, e prima o poi fiorisce in un’azione e genera il proprio frutto di opportunità e circostanze. I buoni pensieri recano buona frutta, i cattivi pensieri, frutta cattiva.

Il mondo esteriore delle circostanze prende la sua forma dal mondo interiore del pensiero, e le condizioni esterne, siano esse positive o negative, sono fattori il cui fine è il bene ultimo dell’individuo. In quanto mietitore del proprio raccolto, l’uomo impara sia dalle sofferenze sia dalla beatitudine.

Gli uomini non attraggono ciò che vogliono, ma ciò che sono. I loro capricci, le fantasie e le ambizioni potranno incontrare un ostacolo a ogni passo, ma i loro più intimi pensieri e desideri ricevono costante nutrimento, sia esso cibo sano o disgustoso. Il «Dio che dà forma e sostanza ai nostri fini» è dentro di noi, siamo noi stessi.

Un uomo può essere ostacolato solo da se stesso: pensiero e azione sono i secondini del Fato – se bassi e indegni, imprigionano; oppure gli angeli della Libertà – se nobili, liberano. Un uomo non ottiene ciò che spera o per cui prega, ma solo quello che guadagna onestamente. Le sue preghiere e i suoi desideri ricevono una risposta e vengono gratificati solo quando sono in armonia con i suoi pensieri e le sue azioni.

Alla luce di tale verità, qual è dunque il significato della frase: «Lottare contro le circostanze»? È che l’uomo si rivolta in continuazione contro un effetto esterno, mentre nel suo cuore continua a nutrirne e a preservarne la causa. Tale causa può assumere la forma di un vizio consapevole o di una debolezza inconscia; in ogni caso essa ostacola con tenacia gli sforzi di chi la possiede, e questo richiede a gran voce un rimedio.

Gli uomini sono ansiosi di migliorare le circostanze della loro vita, ma riluttanti a migliorare se stessi; e di conseguenza essi rimangono immobili.

La sofferenza è sempre causata da pensieri sbagliati. Indica che l’individuo non è in armonia con se stesso, con la Legge della sua essenza. L’unico e supremo scopo della sofferenza è la purificazione, l’estinzione di tutto ciò che è inutile e impuro. La sofferenza cessa per colui che è puro. Come non c’è alcuno scopo nel fondere l’oro per raffinarlo una volta che gli scarti sono stati rimossi, così un essere perfettamente puro e illuminato non ha motivo di soffrire.

Le circostanze che causano sofferenza in un uomo sono il risultato della scarsa armonia della sua mente. Le circostanze che invece gli comunicano beatitudine sono il risultato dell’armonia della sua mente. La beatitudine, non la ricchezza materiale, è la misura del giusto pensiero; la disperazione, non la mancanza di beni, è la misura del pensiero erroneo. Un uomo potrebbe essere ricco e dannato, povero e benedetto. Benedizione e prosperità si incontrano solo quando le ricchezze vengono utilizzate in maniera giusta e saggia; e il povero precipita nella disperazione solo quando considera la sua sorte un ingiusto fardello.

Indigenza e indulgenza sono i due estremi della disgrazia. Entrambi sono innaturali ed entrambi nascono dal disordine mentale. Un uomo si trova nella giusta condizione solo quando è felice, in salute e prospero; e felicità, salute e prosperità sono l’effetto di un adattamento armonioso di interiorità ed esteriorità, dell’uomo con ciò che lo circonda.

Un uomo inizia a essere tale solo quando cessa di lamentarsi e ingiuriare il prossimo, e si dedica alla ricerca della giustizia invisibile che regola la sua vita. E mentre la sua mente si adatta a quell’elemento regolatore, l’uomo cessa di accusare gli altri delle sue condizioni, e si migliora con pensieri forti e nobili; smette di ribellarsi alle circostanze, e le utilizza non solo come un aiuto per accelerare il suo progresso, ma come un mezzo tramite il quale scoprire dentro sé poteri e possibilità nascosti.

È la legge, non la confusione, il principio che domina l’universo; è la giustizia, non l’ingiustizia, l’anima e la sostanza della vita; è la correttezza, non la corruzione, la forza che dà forma e movimento al governo spirituale del mondo. Stando così le cose, un uomo non deve fare altro che migliorarsi fino a scoprire che l’universo è giusto; e durante il processo di miglioramento, noterà che nel momento in cui cambia il suo pensiero riguardo a cose e persone, cose e persone cambiano nei suoi confronti.

La prova di tale verità è dentro ciascun individuo, ed essa è dunque verificabile con grande semplicità per mezzo di una sistematica introspezione e dell’autoanalisi. Un uomo che cambia radicalmente modo di pensare, sarà meravigliato dalle rapide trasformazioni che tale cambiamento provocherà nelle condizioni materiali della sua vita. Gli uomini credono che il pensiero possa rimanere segreto, ma non è così; si cristallizza rapidamente in un’abitudine, e l’abitudine si solidifica in circostanze.

Pensieri animaleschi si cristallizzano nella pratica di ubriachezza e di voluttà, la quale si solidifica in situazioni di privazione e malattia; pensieri impuri di qualsiasi genere si cristallizzano in abitudini fiaccanti e confuse, le quali si solidificano in circostanze avverse che distraggono dalla giusta via; paura, dubbio e indecisione si cristallizzano in debolezza, vigliaccheria e irresolutezza, le quali si solidificano in fallimento, indigenza e dipendenza servile; pensieri pigri si cristallizzano nella pratica di disonestà e sporcizia, la quale si solidifica in circostanze di sozzura e accattonaggio; pensieri carichi di odio e condanna si cristallizzano nell’abitudine alla violenza e all’accusa, la quale si solidifica in persecuzioni e lesioni; ogni tipo di pensiero egoista si cristallizza nell’abitudine all’egocentrismo, che si solidifica in circostanze più o meno penose.

D’altro canto, ogni tipo di pensiero positivo si cristallizza in abitudini di grazia e gentilezza, le quali si solidificano in situazioni amabili e gioiose; pensieri puri si cristallizzano nella pratica di tolleranza e autocontrollo, la quale si solidifica in circostanze quiete e pacifiche; coraggio, indipendenza e decisione si cristallizzano in comportamenti virili, i quali si solidificano in successo, abbondanza e libertà; pensieri ricchi di energia si cristallizzano nell’abitudine alla pulizia e all’industriosità, la quale si solidifica in circostanze piacevoli; pensieri gentili e indulgenti si cristallizzano in garbo e cortesia, che si solidificano in circostanze favorevoli alla protezione e alla conservazione; pensieri amorevoli e generosi si cristallizzano in una disposizione dimentica di sé a beneficio del prossimo, la quale si solidifica in una vita di prosperità certa e durevole, e in una vera ricchezza.

Seguire un certo corso di pensieri, siano essi positivi o negativi, non potrà che produrre i suoi effetti su personalità e circostanze. Un uomo non può scegliere in modo diretto le circostanze intorno a lui, ma può selezionare i suoi pensieri e dunque, in modo indiretto ma certo, dar forma alle circostanze della sua vita.

La natura realizza i pensieri che ciascun uomo incoraggia maggiormente, ed egli affronterà situazioni che porteranno alla luce i suoi pensieri positivi, e situazioni che invece evidenzieranno quelli negativi.

Sarà sufficiente che un uomo si allontani dai suoi pensieri peccaminosi perché il mondo intero si addolcisca nei suoi confronti, e sia pronto ad aiutarlo; basterà che egli abbandoni i suoi pensieri deboli e malsani ed ecco che in ogni occasione lo aiuterà a mantenere le sue energiche decisioni; che si sforzi di incoraggiare i pensieri positivi e nessun fato avverso potrà trascinarlo nella miseria e nella vergogna. Il mondo è il vostro caleidoscopio, e le mutevoli combinazioni di colore che si susseguono in ogni momento davanti ai vostri occhi sono lo squisito riflesso dei vostri pensieri in movimento.

Tratto dal libro "Padroni del Destino" James Allen 

venerdì 2 maggio 2014

Vivere al meglio la propria vita

Fiori

Ogni giorno è unico ed irripetibile, ed in ogni momento la vita può cambiare in meglio.

Se noi ci abituiamo a vivere nel qui ed ora con positività, ogni giorno può essere un nuovo inizio. 

Dobbiamo interessarci di ogni cosa, sorprenderci, esporci alla vita, accogliere nuove sfide, imparare a riconoscere le nostre vittorie personali, focalizzando la nostra attenzione sulla nostra bellezza, interiore ed esteriore, e comportarci in ugual modo con gli altri.

E’ importante imparare ad individuare ciò che di buono sussiste in ogni persona, astenendoci dal giudicarla e trattarla solo come noi stessi vorremmo essere trattati.

Sono del parere che per vivere bene è necessario trovare uno scopo nella vita, fissare degli obiettivi, agendo a piccoli passi per conseguirli, considerando ogni sforzo come una conquista.

Può essere utile chiedere consigli, ma è importante seguire il nostro istinto nel prendere una decisione e non permettere agli altri di imporci come dobbiamo agire.

Importante è riuscire a raggiungere e mantenere vigore ed energia alla nostra anima e concentrare la nostra attenzione sulla serenità e sulla gioia.

E’ necessario abituarci ad accettare le novità come un fatto positivo, imparando ad accogliere tutto ciò che la vita ci offre ogni giorno.

Apprezzare l'ambiente che ci circonda ci permette di liberare la nostra mente dalla monotonia e dai pensieri non sempre positivi che destabilizzano il nostro equilibrio e la nostra gioia di vivere.

Credo sia salutare farci travolgere dall’ottimismo, pensare alle cose belle ed incoraggianti, che ci donano una sferzata di energia e di vitalità, e confidare che, anche se stiamo vivendo un momento triste, il futuro è sempre speranza. Evitiamo di concentrarci su ciò che ci desta preoccupazione e che turba la nostra serenità per impedire alla nostra mente di farci continuamente soffrire.

Per preservare la nostra salute psicofisica dobbiamo impegnarci a non lasciarci coinvolgere dai piccoli problemi di ogni giorno o dalle piccole questioni che ci fanno inquietare, e sforzarci a convivere con le piccole difficoltà quotidiane.

Teniamo sempre a mente che da ogni errore possiamo trarre una opportuna lezione e possiamo imparare a non ripeterlo.

Al fine di migliorare la nostra vita è necessario non rimanere ancorati al passato, perché ormai non esiste più, e non preoccuparci del futuro in quanto esso non è ancora attuale. Importante è vivere il momento presente, apprezzando ogni cosa ed ogni persona, l’ambiente circostante ed il mondo intero.