sei stimato e io ti amo.”
Isaia 43:4
Con queste meravigliose parole Dio esprime il valore di ciascuno di noi ai Suoi occhi ed il Suo infinito amore nei nostri confronti.
Questa grande Verità scritturale ci permette di riflettere sul fatto che ogni persona è unica e speciale ed ha un valore inestimabile solo e per il semplice fatto di esistere.
Siamo preziosi per Dio che desidera il nostro benessere spirituale e materiale, proprio come un padre verso una sua piccola creatura.
Genesi 2:7-23
"Noi creature di Dio siamo frutto del Suo amore."
Giobbe 33:4; Isaia 43:6,7; Efesini 2:10
È importante considerare questo per poter apprezzare pienamente la vita che il Signore ci ha donato come atto di immenso amore nei nostri confronti.
Riflettendo sulla considerazione che ogni vita è preziosa ed ognuno di noi unico ed irrepetibile, è importante essere consapevoli del nostro valore e nutrire nei confronti della nostra persona un amore incondizionato cioè apprezzarci nonostante i nostri limiti e difetti.
"Volersi bene è il principio di ogni amore."
Antonio Cuomo
Infatti è noto che la prima storia d'amore che dobbiamo vivere con successo è quella con noi stessi ed è proprio grazie al buon rapporto con noi stessi che possiamo aprirci agli altri con comprensione, accettazione ed amore.
"Amerai il prossimo tuo come te stesso."
Matteo 22,39
Importante è la percezione che ognuno di noi ha di se stesso: più la valutazione risulta essere positiva più ci si sente vitali e sereni nell'affrontare le esperienze della vita. La fiducia in noi stessi rientra nella stima di cui godiamo e consiste nella capacità di agire nelle varie situazioni che si prospettano durante la nostra esistenza.
"La nostra unicità è il dono più prezioso che abbiamo."
Craig Warwick
"La parte più bella di una persona abita dentro il suo cuore."
Laila
Nel riflettere su queste stupende citazioni, ritorna alla mia mente in questo momento l'affermazione "siamo tutti nati per risplendere" ed il suggestivo testo che la contiene che riporto qui di seguito.
Nati per risplendere
"La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.
Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?”
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicché gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere,
inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza automaticamente libera gli altri."
Marianne Williamson
E' bello soffermarsi a meditare su queste parole e trarne linfa vitale, ricordandoci che ognuno di noi ha una dignità intangibile perché in noi risplende la gloria di Dio.
Sempre sul tema del valore prezioso di ciascuno di noi, mi è capitato proprio qualche giorno fa di leggere Il vecchio violino, un brano di Bruno Ferrero che mi ha commosso e che sono lieta di condividere con voi.
C'era un vecchio violino all'asta insieme con il suo consumato archetto, le corde allentate e tutto impolverato, la cassa era tutta graffiata dalle unghie della vita.
Quel vecchio violino venne messo all'asta, in una di quelle aste "contadine" che usavano in campagna affinché una famiglia in difficoltà racimolasse due soldi per andare avanti.
L'asta per il violino stava raccogliendo (a stento) una cifra di poche lire.
Le mani si alzavano a disagio e le offerte arrivavano quasi per pietà, ma senza convinzione.
Dal fondo della sala si alzò allora un vecchio che, avvicinandosi al banditore, gli chiese il permesso di prendere in mano il violino.
Lo afferrò, lo spolverò con affetto, lo accarezzò, mise in tiro le corde e cominciò a suonare.
Era un grande Maestro Violinista e le note cominciarono a diffondersi in tutta la sala, dolci, celestiali e immortali, rapendo il cuore dei presenti.
Appena cessò la melodia il vecchio Maestro restituì il vecchio violino al banditore e si rimise a sedere in silenzio al suo posto, ma a quel punto le offerte fioccarono e il violino venne aggiudicato a oltre 10 milioni.
Era forse cambiato il violino? Certamente no, ma era semplicemente bastata la mano del Maestro per dargli il giusto valore.
Da un racconto di Bruno Ferrero
Riflettere su questo meraviglioso racconto ci permette di cogliere la metafora dei violini con noi stessi... spesso siamo come vecchi strumenti impolverati e sfregiati ma possiamo essere in grado di suonare sublimi armonie… basta “il tocco del Maestro”, cioè sta sempre a noi la scelta di trarre il meglio da noi stessi ed andare oltre l'apparenza, le imperfezioni, riuscendo anche a percepire le qualità, la bellezza interiore del nostro prossimo.
Nel racconto si fa riferimento ad un vecchio violino ma se ci pensiamo, anche per le persone è così.
Quante volte pensiamo di essere in presenza di persone di poco valore per poi scoprire, quando ormai è troppo tardi, le loro numerosissime qualità?
La saggezza del racconto ci insegna che solo quando e se ci avvicineremo al loro cuore con l'affetto e la sapienza del Maestro che sa andare oltre l'aspetto, sapremo cogliere la loro interiorità e la ricchezza dei sentimenti che tutti portano in sé.
Da qui l’invito a scorgere il bene, il lato positivo in ogni cosa e persona senza sprecare tempo.
Fondamentale è imparare a valorizzare ciò che siamo e le persone al nostro fianco.
Dipende da noi essere persone aperte, cordiali, disponibili, irradiare serenità, speranza, fiducia e donare a noi stessi e agli altri un sorriso, ascolto, comprensione, rispetto, conforto, amore.
Invitandoti a riflettere su queste considerazioni e nel ringraziarti per la lettura, ti auguro un sereno proseguimento di giornata, ti do appuntamento al prossimo post e ti saluto con la seguente bellissima citazione che ci rammenta che nessuno passa per caso nella nostra vita e che ognuno lascia un segno indelebile nel nostro cuore che di tanto in tanto ce lo farà ricordare e che contribuirà alla nostra crescita personale.
“Ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Sempre lascia un po' di sé e si porta un po' di noi.
Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla.
Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano mai per caso.”
J. Luis Borges
Il titolo di questo posto mi ha fatto tornare in mente, un passaggio di un testo che una volta scrissi su Facebook
RispondiElimina....Il nostro destino non possiamo cambiarlo ma possiamo combatterlo. Ognuno di noi nasce come un essere unico e muore come uno dei tanti....
Molti mi hanno tacciato di disfattismo, di pessimismo, ma sono quelli che leggono la frase con gli occhi e non con il cuore.
Leggere con il cuore è sinonimo di profondità interiore, che di questi tempi, non va molto di moda. Possiamo citare profeti, teologi e filosofi, con le loro più belle e struggenti frasi rivolte ai più nobili sentimenti dell'animo umano. Ma se a tutto questo non riusciamo a dare il giusto significato....ma poi perchè dobbiamo cercare un significato per tutto. Non sarebbe più facile leggere una frase, una parola, un aforisma, chiuderli nel nostro cuore e tirarlo fuori in un momento in cui stiamo in pace con noi stessi ?
E' vero Roberto, è saggio ciò che affermi. Come anche Antoine de Saint-Exupéry ha scritto nel suo libro "Il piccolo Principe" occorre sempre vedere le cose con gli occhi del cuore. Proprio questa visione è, come tu giustamente sostieni, la profondità interiore. Grazie di cuore del tuo bel commento. Un abbraccio da Raffaella
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