Non ti arrendere mai,
neanche quando la fatica si fa sentire,
neanche quando il tuo piede inciampa,
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
neanche quando la delusione ti avvilisce,
neanche quando l’errore ti scoraggia,
neanche quando il tradimento ti ferisce,
neanche quando il successo ti abbandona,
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
neanche quando la noia ti atterra,
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…
stringi i pugni, sorridi e ricomincia!
S. Leone Magno
Ho scelto questo meraviglioso pensiero per iniziare il mio nuovo post “Superare le difficoltà” in quanto è esauriente nello spiegare la forza interiore che dobbiamo trarre da noi stessi per non avvilirci e non arrenderci e per proseguire con coraggio e fiducia il nostro cammino.
Ricordiamo come anche Seneca, con la sua celebre frase “Attraverso le asperità si arriva alle stelle”, sottolineava che le difficoltà sono in grado di forgiare il carattere di un essere umano.
Sono del parere che sia necessario mantenere viva in noi la forza di volontà, l’autodisciplina, lo spirito di sacrificio, la pazienza, la perseveranza, considerare gli ostacoli come una sfida da superare, bandire il vittimismo e l’autocommiserazione ed impiegare le nostre energie per superare le difficoltà.
Importante è avere un atteggiamento mentale positivo ed autoconvincerci che riusciremo a vincere la nostra sfida. Ciò ci permetterà di superare i nostri limiti e ci renderà più forti e capaci.
E’stato, infatti, constatato che la volontà e l’impegno a vincere una grande sfida conduce al nostro rafforzamento personale.
Il fronteggiare gli ostacoli è determinante per la nostra crescita personale ed ogni prova superata rappresenta il nostro successo e ci donerà rinnovato slancio e risorse personali per affrontarne altre.
E’ semplicemente un’illusione desiderare una vita senza ostacoli ed è, invece, importante addestrarci per superarli.
Lamentarci, autocompatirci non produce alcun effetto se non quello di scoraggiarci sempre più e di farci focalizzare sulla difficoltà anziché sulla sua soluzione.
Assolutamente deleterio il pronunciare frasi negative come “non ci riesco!”, “non posso farcela!”.
Questo atteggiamento è solo rassegnazione ed è una sicura sconfitta in quanto rinunciamo in partenza ad adoperarci per vincere.
E’ importante la positività che ci fa pensare: “E’una sfida! Ce la metterò tutta ed io riuscirò a vincere!”.
E’ stato più volte provato , infatti, che è proprio il nostro atteggiamento interiore che ci avvicina (qualora esso risulti positivo) o ci allontana (qualora esso sia negativo) dalla possibilità di superare le difficoltà.
Il nostro spirito combattivo deve essere molto forte, soprattutto se siamo circondati da persone che ci ripetono che non ce la faremo, ed, in questo caso, ancor di più, dovremmo sforzarci di credere nelle nostre capacità e non lasciarci demotivare. Opportuno è ripetere a noi stessi, con convinzione, che con una maggiore dedizione e con un maggiore sacrificio, saremo in grado di raggiungere il nostro traguardo.
Teniamo sempre a mente che solo la convinzione che riusciremo a superare la sfida ci dona l’energia necessaria per fronteggiare qualsiasi tipo di ostacolo.
“C’è una forza interiore nascosta, che tutti possediamo ma non ci accorgiamo di avere finché non ci costringiamo a superare delle avversità.”
Phil Stutz
“Ciò che non mi uccide, mi rende più forte.”
Nietzsche
La determinazione è infatti sempre una strategica risorsa interiore per il conseguimento di obiettivi, anche per i più ardui da raggiungere.
Proprio in tema di implementare la nostra forza di volontà e determinazione e di non farci abbattere dalle avversità, vi invito a leggere il seguente racconto dal quale si può trarre un’utile lezione di vita.
Un uomo si sentiva perennemente oppresso dalle difficoltà della vita e se ne lamentò con un famoso maestro di spirito.
“Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile”.
Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: “Queste sono le tue sofferenze”.
Tutta l’acqua del bicchiere si intorbidì e s’insudiciò.
Il maestro la buttò via.
Il maestro prese un’altra manciata di cenere, identica alla precedente, la fece vedere all’uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare.
La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente come prima.
“Vedi?” spiegò il maestro “ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d’acqua o il mare”.
Troppi cuori piccoli, troppi animi esitanti, troppe menti ristrette e braccia rattrappite.
Una delle mancanze più serie del nostro tempo è il coraggio, il vero coraggio che di fronte ad ogni problema fa dire tranquillamente: “Da qualche parte certamente c’è una soluzione e io la troverò”.
B. Ferrero
Anche da questo racconto possiamo comprendere l’importanza di riuscire a pensare in modo positivo di fronte alle difficoltà.
E’ determinante non lasciarci sopraffare dallo sconforto e farci coinvolgere dall’ottimismo in ogni ambito del quotidiano.
Mantenerci positivi è avere a disposizione una marcia in più per superare le avversità, anche se non è sempre agevole, e troppe sono le volte che constatiamo quanto sia facile lasciarci scoraggiare dal senso di impotenza e dalla depressione.
“Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.”
Jim Morrison
“La fine non è la fine. Cercare bene. Ogni problema ha in sé la propria soluzione: in ogni dramma c'è un barlume di speranza; nella prigione più buia filtra sempre un raggio di sole; ogni fallimento prelude a un successo.... E ogni fine non è che un nuovo inizio.”
Catherine Rambert
Ricordandoci sempre che anche alla notte più buia fa seguito un’alba luminosa, vi riporto qui di seguito un interessante racconto dal quale trarre forza vitale per superare le difficoltà.
L'ASINO E IL CONTADINO
Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo.
Non si era fatto male, ma non poteva più uscire.
Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell'asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele.
Poiché l'asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo.
Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile.
Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto.
Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra.
Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide...
L'asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra.
Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo.
Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l'asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.
Paulo Coelho
MORALE:
Quando la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, il segreto per uscire più forti dal pozzo é scuoterci la terra di dosso e fare un passo verso l'alto. Ognuno dei nostri problemi si trasformerà in un gradino che ci condurrà verso l’uscita. Anche nei momenti più duri e tristi possiamo risollevarci lasciando alle nostre spalle i problemi più grandi, anche se nessuno ci dà una mano per aiutarci.
Ciao, ci sono come vedi seguo attentamente ciò che scrivi ma io sono sempre negativa, comunque è sempre bello ciò che scrivi e mi piace leggerlo così ti sono vicino, con affetto un abbraccio Rita
RispondiEliminaBuona domenica cara Rita, sono lietissima di saperti vicina. Sù con il morale! Un tenero abbraccio e l'augurio di far risplendere sul tuo viso un bel sorriso! Ti auguro tanta serenità e forza interiore. Raffaella
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