“Nulla vale tanto a dare serenità all’animo come il non darsi troppo da fare, il non cacciarsi in imprese di difficile esito, e il non sforzarsi al di là delle proprie capacità, tutte cose che ad altro non servono se non a mettere il disordine nella nostra natura.”
Epicuro, Sentenze e frammenti
Qualche tempo fa, nel mio post “Serenità d’animo”, ho condiviso questa riflessione di Epicuro, che mi accompagna da sempre come una bussola silenziosa. Quando l’ho riletta, ho sentito che mi parlava ancora, come fosse stata scritta ieri: la serenità non nasce dallo sforzo eccessivo, ma dal saper rispettare i limiti, accogliere il proprio ritmo, nutrire la propria interiorità.
Da quella riflessione è nata una domanda che mi accompagna ogni giorno: come posso tradurre nella mia vita quotidiana questo ideale di serenità? Non solo come pensiero, ma come gesto, come abitudine concreta?
Ho scoperto che la risposta sta nei piccoli rituali: atti semplici, quotidiani, che diventano radici, punti fermi che riportano ordine e respiro nei giorni a volte confusi e pieni di rumore. Oggi voglio condividere con voi il mio rituale quotidiano, quello che mi aiuta a coltivare equilibrio e pace interiore.
Il mattino: il dono del silenzio
Appena sveglia, prima che il mondo entri con il suo frastuono, cerco di regalarmi pochi minuti di silenzio. Non è una meditazione strutturata, ma un tempo per respirare, ascoltare i rumori più sottili — il cinguettio di un passero, un raggio di luce che filtra dalla finestra, il battito stesso del mio cuore.
Mi viene spesso in mente una frase di Rainer Maria Rilke:
“In tutto ciò che accade, cerca la quiete interiore, la calma profonda che ti permetta di vivere il mondo senza smarrirti.”
Questo piccolo spazio mattutino non cambia la giornata che mi attende, ma cambia me: entro nel giorno più centrata, meno in balia delle urgenze.
Il corpo come tempio: la palestra
Ogni giorno mi ritaglio del tempo per andare in palestra. Non lo vivo come un obbligo, ma come un atto di cura verso di me. Lì, tra un esercizio e l’altro, riscopro che la forza non è solo muscolare: è anche mentale. È la costanza che si costruisce allenamento dopo allenamento, è la disciplina che mi ricorda quanto corpo e spirito siano intrecciati.
Seneca scriveva:
“È una mente sana quella che è contenta di sé stessa, che ha fiducia in sé, che conosce la misura.”
Allenare il corpo, per me, significa anche allenare la misura: non spingermi oltre il necessario, non forzare, ma riconoscere i miei limiti e allo stesso tempo superarli poco a poco.
Il passo lento: la passeggiata quotidiana
Dopo la palestra, o nei momenti liberi della giornata, mi concedo sempre una passeggiata. Non serve andare lontano: le vie vicine a casa, il piccolo parco limitrofo, un viale alberato bastano a restituirmi il contatto con la vita che scorre.
Camminare mi ricorda che la natura ha un ritmo che non si lascia affrettare. Le stagioni insegnano pazienza: i fiori non sbocciano se non al loro tempo. Anche l’anima ha i suoi cicli, e quando cammino li ascolto meglio.
Mi torna spesso alla mente la frase di Henry David Thoreau:
“Camminare è l’impresa più grande: è l’avventura di scoprire che il mondo è bello e che apparteniamo ad esso.”
Camminare, per me, è anche un modo per tornare a casa dentro di me.
Il cuore in ascolto: la musica, la lettura, la scrittura, la registrazione dei video, i Social
Un altro gesto che nutre la mia serenità è concedermi del tempo per ciò che amo, per le cose che parlano al mio cuore.Mi lascio trasportare dalla musica, ascoltando melodie che accarezzano l’anima e mi riportano in luoghi di pace e di bellezza. Sfoglio le pagine di un libro che mi ispira, perdendomi tra parole che sanno sussurrare saggezza e dolcezza, come amici silenziosi che camminano al mio fianco.
Scrivere i post per il mio Blog diventa allora un rito: è come sedersi a chiacchierare con i lettori, condividere pensieri e riflessioni, donare un pezzo del mio mondo interiore.
Preparare i video per il mio Canale YouTube è un altro modo di raccontarmi, di mettere in luce emozioni, esperienze e consigli che spero possano portare conforto o ispirazione a chi mi segue. Rispondere ai commenti ricevuti è un piccolo atto di cura reciproca: leggere le parole degli altri, sentire il loro entusiasmo o la loro gratitudine, mi ricorda quanto siamo tutti connessi e quanto la gentilezza possa circolare anche attraverso uno schermo.
Curare la mia pagina Facebook, infine, è un po’ come curare un piccolo giardino virtuale, dove ogni post, ogni immagine, ogni frase seminata può fiorire nell’animo di chi legge.
Sono momenti di calma e concentrazione, in cui il tempo sembra rallentare, e sento crescere dentro di me una pace profonda, una serenità che nasce dal cuore e si irradia in ogni gesto quotidiano. È in questi momenti, immersa nelle parole, nei suoni e nelle immagini, che sento crescere dentro di me una calma profonda.
Lavorare al mio Blog, preparare un video, leggere o ascoltare musica non è solo un’attività: è un dialogo con me stessa, un modo per ordinare i pensieri, per mettere luce sulle emozioni, per scoprire nuovi angoli del mio mondo interiore. Ogni gesto creativo diventa una lente che ingrandisce la bellezza della vita quotidiana e mi permette di accogliere ciò che incontro senza timore, con leggerezza e gratitudine.
La sera: il cerchio che si chiude
La giornata si conclude con un gesto semplice: ringraziare. Prima di addormentarmi ripenso a tre cose per cui sono grata. Possono essere piccole — un sorriso ricevuto, un incontro inatteso, il colore del cielo al tramonto.
Meister Eckhart diceva:
“Se l’unica preghiera che dirai nella tua vita sarà ‘grazie’, sarà sufficiente.”
Questa pratica mi riconduce alla semplicità: non serve possedere grandi cose per sentirsi in pace. La serenità nasce dal saper riconoscere la bellezza che c’è già.
Un rituale che non è una gabbia
Quando parlo di rituale, non intendo un insieme di regole rigide: non mi punisco se un giorno salto un passo, o se la giornata prende un’altra piega. È piuttosto una traccia, un filo sottile che mi aiuta a ritrovare me stessa.
E, soprattutto, è un modo per tradurre nella vita di ogni giorno le parole di Epicuro: non sforzarsi oltre misura, non inseguire imprese impossibili, ma restare fedeli alla natura semplice e profonda del nostro essere.
Conclusione
La serenità non si conquista una volta per tutte: si coltiva giorno dopo giorno, con gesti piccoli ma costanti. Il mio rituale quotidiano non è perfetto né definitivo, ma è la mia maniera di ricordarmi che la vita è preziosa, che il corpo e l’anima chiedono ascolto, che il silenzio e la gratitudine sono i veri nutrimenti dell’essere.
Max Ehrmann, nell’amata Desiderata, scrisse:
“Nella rumorosa confusione della vita, sta in pace con la tua anima.”
Ecco, il mio rituale quotidiano è proprio questo: un tentativo di restare in pace con la mia anima, anche in mezzo al rumore del mondo.
Complimenti carissima per questa passeggiata rigenerante nei giardini della serenità. Come hai ben scritto, la serenità si costruisce a piccoli passi, con quei rituali ripetuti che diventano una preziosa carezza per l' anima. Grazie. Un grande abbraccio
RispondiEliminaCarissima, le tue parole mi hanno davvero fatto piacere e ti ringrazio di cuore per aver colto lo spirito con cui ho voluto condividere questa “passeggiata” . Credo profondamente che la serenità non arrivi mai all’improvviso, ma si costruisca proprio attraverso quei piccoli gesti e rituali che, giorno dopo giorno, diventano come carezze gentili per l’anima. Sapere che questo pensiero ti sia arrivato e ti abbia trasmesso qualcosa di positivo è per me il regalo più bello. Ti mando un abbraccio grande, con gratitudine.
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