sabato 11 gennaio 2014

Pregare è comunicare con il Signore


lilium

“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.”
Mt. 7,7

“Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete.”
Mt. 21,22

La preghiera è il mezzo per comunicare con Dio che è il nostro Padre che ascolta ogni nostra parola e che è amore e misericordia.

Attraverso la preghiera possiamo aprire il nostro cuore e confidare le nostre preoccupazioni, i nostri tormenti, le nostre debolezze, le nostre sofferenze.

Per pregare è necessario concentrarci e distogliere la nostra mente dai pensieri che rincorrono gli avvenimenti trascorsi o del domani.

Cercare di isolarci, scegliendo un posto tranquillo lontano dai rumori che distolgono la nostra attenzione dal raccoglimento e ringraziare il Signore per le infinite grazie ricevute.

La nostra preghiera deve essere di Speranza, di Amore, di Fede e di Ringraziamento verso Colui che ci ha creato e ha dato la sua vita per salvarci dal peccato. 

La vera preghiera è quella fatta non con ricercatezza di belle parole, ma con tutta umiltà.

E’ innanzitutto ascolto la preghiera cristiana. Dio ci parla: questo è lo straordinario della nostra fede. 

L’amore di Dio verso di noi è infinito ed incondizionato: Egli è vivo accanto a noi, ci ascolta, ci sostiene e ci invita a seguirlo.

Teniamo sempre a mente che la nostra forza affonda le radici nella speranza e nella fede in Gesù Cristo.

A sottolineare l’importanza della preghiera sono lieta di riportarvi qui di seguito un significativo testo.


Il peso della preghiera

Roma, 1946. Una donna, vestita poveramente, con il volto triste, entrò in un negozio, si avvicinò al padrone e umilmente gli chiese se poteva prendere alcuni alimenti a credito. Con delicatezza gli spiegò che suo marito era un mutilato di guerra e non poteva lavorare, e i loro sette figli avevano bisogno di cibo.

Il negoziante non accettò e le intimò di uscire dal negozio.

Conoscendo la reale necessità della sua famiglia, la donna supplicò: «Per favore, signore, glielo pagherò non appena posso!»

Il padrone ribadì che non poteva farle credito, e che lei poteva rivolgersi ad un altro negozio.

In piedi, vicino al banco, si trovava un giovane sacerdote che aveva ascoltato la conversazione tra il padrone del negozio e la donna. 

Questi si avvicinò e disse al padrone del negozio con accento straniero: «Sentite, buonuomo, pagherò io quello di cui la signora ha bisogno per la sua famiglia».

«Voi non avete la somma sufficiente per pagare tutta quella roba!» esclamò con tono villano il negoziante, evidentemente temendo di non essere pagato da quel sacerdote vestito così poveramente.

Allora il sacerdote insistette: «Facciamo così. La signora metterà la sua lista della spesa sul piatto della bilancia, e voi le darete gratuitamente tanta merce quanto pesa la sua lista».

«Va bene!» esclamò il negoziante con un ghigno, evidentemente certo di prendersi gioco di quel prete. «Mettete pure qui la vostra lista!»

La donna esitò un attimo e, chinando la testa, cercò nel suo portafoglio un pezzo di carta, vi scrisse su qualcosa e poi posò il foglietto su un piatto della bilancia.

Il negoziante restò di stucco, quando vide il piatto della bilancia dove era stato posato il biglietto abbassarsi di colpo e rimanere abbassato. Il sacerdote invece sorrideva.

Allora il negoziante prese ad aggiungere derrate alimentari sull'altro piatto, ma questo non si abbassava di un millimetro.

Il padrone del negozio, sgranando gli occhi per lo stupore, esclamò: «È incredibile!»

Il giovane sacerdote continuò a sorridere, mentre il commerciante continuava a mettere sacchetti di alimenti sull’altro piatto della bilancia. Solo quando quest'ultimo fu pieno di tutto ciò che la signora desiderava, i due piatti tornarono perfettamente in equilibrio.

La donna mise tutto nella sua sporta, ringraziò il sacerdote ed uscì dal negozio.

Solo allora il negoziante prese il foglietto di carta, e quando lo lesse restò ancora più confuso... Non era una lista della spesa! Era una preghiera, che diceva: «MIO DIO, TU CONOSCI LA MIA SITUAZIONE E SAI CIÒ DI CUI HO BISOGNO. METTO TUTTO NELLE TUE MANI!»

Il giovane sacerdote sorrise e, pagando i propri acquisti, disse al negoziante: «Ora sappiamo quanto pesa una preghiera».

Mentre stava per uscire dal negozio, il padrone gli domandò: «Un momento... Ma voi, chi siete?»

«Il mio nome è Karol. Karol Wojtyla».



2 commenti:

  1. che da oggi tutti noi cinque minuti durante la giornata prendessimo la Bibbia e lentamente recitassimo il salmo 102 che è quello che abbiamo recitato fra le due letture. “Benedici il Signore anima mia, quanto è in me benedica il suo nome, non dimenticare tutti i suoi benefici. Egli perdona tutte le colpe, guarisce tutte le infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia”. Pregarlo tutto. E con questo impareremo le cose che dobbiamo dire al Signore, quando chiediamo una grazia».Papa Francesco
    Dovremmo farlo tutti, io spero di cuore che sia così, un abbraccio da semply

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie di cuore semply per aver riportato l'esortazione di Papa Francesco a leggere il salmo 102.
      Un grande abbraccio da Raffaella

      Elimina