Quante volte ci si innamora più dell’immagine che ci creiamo nella nostra mente piuttosto che della persona reale!
Quante volte si tende a proiettare sul partner pensieri ed aspetti che appartengono solo a noi stessi!
Molto frequentemente ci si accorge come numerose persone siano innamorate dell'idea di amore e siano in coppia solo per abitudine o per il timore di restare sole o per bisogno d'affetto. Niente di più sbagliato!
Per poter vivere una vita sentimentale appagante è necessario non perdere il contatto con la realtà e non nutrire aspettative esagerate nei confronti dell’altro.
Occorre essere consapevoli che non esiste il partner ideale, ma la persona con cui ci sentiamo in sintonia, con cui condividiamo maggiori interessi e con cui entriamo più agevolmente in empatia.
Quando c'è capacità di ascolto, sensibilità, immedesimazione, probabilmente ci possono essere le basi per una relazione duratura di complicità.
Deve esserci l'impegno reciproco affinché si possa conseguire stabilità, armonia, ed instaurare un feeling speciale.
L’importante è non dare mai nulla per scontato: il rapporto di coppia va alimentato ogni giorno come una pianta che per svilupparsi ha necessità di cure.
E' bello crescere insieme continuamente, parlarsi ogni giorno, esprimere con parole ed azioni ciò che si prova, ridere insieme, cercare di trovare il lato positivo anche in situazioni non favorevoli, mantenere vivo il proprio bambino interiore, allenarsi alla comprensione, alla flessibilità, alla pazienza, al perdono, ascoltarsi senza pronunciare giudizi.
In una relazione è basilare il rispetto della propria personalità e dei propri spazi, l'accettazione reciproca senza la pretesa di voler cambiare gli aspetti che non ci piacciono, la reciproca accoglienza dei bisogni dell’altro senza perdere il rispetto dei propri.
Sono del parere che in una relazione d'amore sia salutare aspettarsi solo ciò che è ragionevole non pretendendo la perfezione, coltivare la tenerezza, condividere speranze, successi, paure, eventuali fallimenti, rimanendo sempre totalmente se stessi e mantenendo reciprocamente i propri spazi di libertà.
Forse potremmo definire l'innamoramento come lo stadio iniziale di una potenziale relazione caratterizzato da irrazionalità, dall'idealizzazione dell'altro con la conseguente scomparsa dei lati negativi e potremmo considerare l'amore come un sentimento pacato e consapevole che presuppone una visione più obiettiva dell'altro, la non idealizzazione ma la presa di consapevolezza delle cose comuni e la volontà di intraprendere un cammino insieme.
Sono lieta di invitarvi alla lettura del seguente interessante testo che offre utili spunti di riflessione.
Cos'è l'amore?
Già, l’amore! Come si distingue da altri sentimenti d’affetto?
L’amore non è emozione.
Le emozioni vanno e vengono, sono soggette alle situazioni, hanno degli alti e bassi.
L’amore segue ritmi completamente diversi, è costante, è un sintonizzarsi con sé stessi.
Le emozioni, legate all’innamoramento passano, mentre l’amore resta.
Le emozioni sono proprie di una fase che precede l’amore e che si chiama innamoramento, inteso come precisa volontà e disposizione a lasciarsi inondare dalle emozioni che l’altra persona riesce a trasmettere.
L’innamoramento è una “meravigliosa malattia” che mette tutto il corpo in movimento: agitazione, insonnia, perdita dell’appetito. C’è il bisogno di raccontarsi all’altro, in un incontro che si rinnova nel tempo e si adatta alla varie situazioni, dove possono alternarsi piaceri e dolori, desiderio e rifiuto, unione e separazione.
Ma l’amore è un’altra cosa! Esso vibra con le emozioni senza lasciarsi coinvolgere, ama la realtà così com’è, ha la capacità di conoscere tutti i difetti di un partner e di continuare ad amarlo. E’ un’energia priva di passioni o antipatie che conoscendo il partner nella sua interezza diventa una forza incredibile.
L’amore è dunque un sentimento che si traduce con la sensazione di essere completi e colmi, in pace con noi stessi; esso si rivolge al proprio essere nella stessa misura in cui si rivolge agli altri.
Se amiamo non saremo vittime o martiri, ma semplicemente felici, perché l’amore non conosce altruismo come non conosce egoismo: li accetta entrambi!
Accettare gli altri va di pari passo con l’accettare sé stessi, stare bene con gli altri è più facile per chi sa stare bene anche da solo.
In sostanza esso è la cornice della consapevolezza all’interno della quale la nostra solitudine può trasformarsi in un profondo “stare bene con noi stessi” che, una volta conosciuto, può essere anche condiviso.
Un buon rapporto con sé stessi prelude quindi una relazione autentica con l’altro, in un vicendevole conoscersi che è fondamentale per non creare una “illusione d’amore”.
Spesso confondiamo l’amore con le aspettative che abbiamo dentro. Siamo lontani dall’amore!
Esso non è qualcosa che possiamo aspettarci di ricevere perché l’abbiamo già in noi.
Il formarsi del legame affettivo implica una comunicazione reciproca, implica l’essere riconoscenti, accarezzati, guardati, ascoltati. In questa dimensione esistenziale la relazione amorosa è la più profonda, intima, vitale occasione di crescita e di comunicazione che la vita ci offre.
Possiamo allora dire che l’amore “abita” dentro di noi, ci fa amare la vita, ci fa conoscere meglio noi stessi, e ci fa avvicinare all’altro con grande rispetto.
L’amore, dunque, va vissuto come espressione della gioia di vivere, come rapporto felice tra noi, gli altri e il mondo.
Dr. Francesco Anello